Russi stanchi di guerra

https://theins.ru/en/confession/284384?fbclid=IwY2xjawMgYRBleHRuA2FlbQIxMQABHvsH-duRATzhuzF241k13FFNjsJQs2OfFjyu0K2qqpfQW3hpYQ08tfvI-U2b_aem_JGy4xdLBk6zKBRFr6GoRSA

Articolo in inglese che confessa onestamente la stanchezza dei civili russi più vicini alle zone di confine e di guerra con l’ Ukraina e di come ormai non ne possano più di supportare un esercito nazionale di soldati a loro volta bisognosi, pretenziosi, depressi e alcolizzati.

Come al solito i popoli e soprattutto le donne rimangono le vittime principali della megalomania dei loro comandanti, presidenti, capi e capetti (anche religiosi) ma non riescono a sottrarsi alla follia generale in atto.

cambiamenti

Il problema di essere anziani…io purtoppo non riesco più a salire in cima alla scala alta, complice l’età e il sovrappeso, altrimenti potrei tentare da sola di Iiberare la grondaia dalle foglie cadute di finta edera che l’invadente vicino soprastante aveva messo anni fa a copertura di un muro (anche per nascondere due finestrelle abusive aperte nel suo bagno)

Abbiamo cercato invano aiuto presso il vecchio idraulico e lattoniere che 11 anni fa rifece quella grondaia, e ci sistemò l’impianto termoidraulico ma non risponde più al telefono, era un tipo sportivo, ma certo non era giovane, infatti scopriamo che è andato in pensione…

Praticamente quasi tutti quelli che 10 anni fa ci ristrutturarono la vecchia casa di villeggiatura che comprammo sulle verdi colline del Vergante non sono più operativi, a cominciare dalla intraprendente immobiliarista che ce la vendette e ci assistette nella varie migliorie da effettuare. Fu per noi molto preziosa, ma purtroppo tre anni fa, inaspettatamente, ci dissero che era morta a causa di un tumore polmonare…e pensare che era almeno 10 anni più giovane di noi. Fu un brutto colpo: perdemmo una delle poche persone su cui fare affidamento in questo paese per noi piuttosto sconosciuto e che frequentavamo solo saltuariamente.

Anche il vicino ex giardiniere ora è troppo vecchio per venire a farci il prato e la signora che gestiva l’emporio del paese sì è stufata di lavorare e ha chiuso bottega. La villeggiante dirimpettaia, milanese come noi, ma con il marito sepolto qui, non si vede più in estate a fumare sul balcone, ci hanno detto che ha subito un grave lutto: il nipote pare si sia suicidato.. Tre anni fa è morto anche il vicino ex maresciallo che mi voleva consigliare un nuovo operatore del gas più conveniente e l’anno scorso è mancata anche la sua simpatica moglie istriana con cui cercavo di parlare in triestino, la mia lingua-nonna…

Purtroppo abbiamo anche dei nuovi vicini, ucraini, gente piuttosto rumorosa, con figli giovani e poco educati, con cui non siamo in sintonia, quelli di prima erano due anziani tranquilli, ma in affitto e li hanno sfrattati per vendere.

Qui tutti ci conoscono come le nuove proprietarie della ex casa De Poi, una famiglia di Milano molto conosciuta in loco, ma almeno 30 anni fa… il loro erede ci vendette la casa, fingendo di esservi molto affezionato, ma è sparito subito…

La banca del paese ha chiuso, ma per fortuna non la Posta…il bel castello visconteo ( da ristrutturare) del borgo antico pure lui è passato di mano e chissà cosa ne farà il nuovo proprietario…(per ora pare abbandonato a se stesso)

Insomma le cose e le persone cambiano o scompaiono e noi che restiamo ci sentiamo sempre più dei sopravvissuti…e teniamo le orecchie basse…

Sono consumata

Ci sono almeno un paio di spot che stanno imperversando attualmente in Tv e la cui ripetività è decisamente molesta.

Mi chiedo se non sia controproducente insistere così, irritando pesantemente eventuali consumatori che potrebbero anche rivalersi, rivoltarsi, non consumando tale prodotto per ripicca e/o magari non andando al tale supermercato tanto conveniente…

Peraltro dovrebbe esserci un ente calmieratore che difenda il povero passivo o volontario consumatore di programmi di radio e Tv da tali ossessionanti bombardamenti pubblicitari e non lo costringa all’autarchia, ovvero a leggere un libro o ascoltare un disco per autodifesa.

Il fatto che poi io segua principalmente programmi RAI ovvero di stato, che oltretutto mi obbligano per legge a pagare in anticipo sulla bolletta della luce, non viene minimamente preso in considerazione: I programmi RAI hanno tanta pubblicità quanto le tv e radio private, che però non hanno il canone…e non mi sembra giusto.

Come consumatrice mi avete consumato (la pazienza e altre cosucce)

Tristezza, rabbia, incazzatura

Grazie a chi ha votato a Destra e a chi di sinistra non è andato a votare ✊

Da giovane ci avevo passato dei bei momenti di festa a ballare, suonare e bere senza spendere un sacco di soldi, come accadeva nella “Milano da bere”.

Era un luogo di aggregazione e sperimentazione giovanile, certo di giovani creativi, fecero anche azioni sociali interessanti contro le droghe pesanti, una scuola di italiano per immigrati e altro, di sinistra ovviamente…

Un peccato chiuderlo così, ma soprattutto non essere riusciti a integrarlo legalmente per evitare lo sgombero prevedibile. Spero che i semi germineranno ancora, per fortuna gente non allineata col potere ne nasce sempre…

Dopo la grande rabbia sono speranzosa, non finisce qui.

Rhum e Pastis

L‘unica volta che desiderai avere un figlio fu quando presi una cotta fulminante per la mia insegnante di vela durante un corso immersivo bisettimanale fatto in Sardegna negli anni 80.

Avevo principalmente due insegnanti: una bionda, molto bella, ma troppo femminile per I miei gusti e una mora, molto mora e molto mascolina di cui presto mi invaghii follemente.

Purtroppo non mi “cagava” nemmeno di striscio, ma, innamorata cotta della bella mora, desiderai improvvisamente e assurdamente dare soddisfazione e sfogo (presunto) alla sua intrigante mascolinità impossibile.

Pensavo che un figlio le sarebbe stato utile e io glielo avrei regalato. Non me lo sarei tenuto troppo vicino, no, perché immaginavo che lei sarebbe stata un buon padre: ne avrebbe fatto un bravo velista, con lui si sarebbe realizzata fino in fondo e avrebbe placato la sua (presunta) disforia di genere.

Se fosse nata una femmina sarebbe stato più complicato, sarei dovuta intervenire io maggiormente, per eventualmente fornirgli le basi della femminilità femminista, ma nei miei sogni non doveva succedere…

Dandole un erede, inoltre, si sarebbe pure affezionata un po’ a me …e saremmo salpate prima o poi per una lunga navigazione sul suo brigantino pirata con destinazione caraibica…la rotta del Rhum…

Al momento del commiato, a corso concluso, presi una provvidenziale sbornia col Pastis e mai più la rividi, come la voglia di figliare…