rido di rado

Innanzitutto non avrei accettato il cambiamento fisico…mi sarei sentita invasa ma soprattutto inferiore. Inferiore a un maschio, meno libera, ingombrante e ingombrata, giocoforza indebolita. Avrei dovuto avere per alcuni mesi più cura di me e poi il parto..cosa orribile che provoca dolore, a volte lacerazioni fisiche, quando non addirittura tagli cesarei. In passato provocava pure spesso la morte…
No, non capisco come si possa accettare tutto ciò e, anzi, addirittura anelare a tutto ciò.
Una volta fuori dal primo tunnel poi, si entra nel secondo: la cura della creatura. Per due o tre anni assidua, con sveglie notturne, spese per prodotti particolari: pannolini, pappe, giochi, abitini, medicine, pediatri, baby sitter eventuali… Sì, certo, forse mia madre o il/la mia partner avrebbero potuto aiutarmi, ma non erano obbligati, e avrei dovuto sempre dipendere da qualcuno.
Poi sarebbe iniziato il periodo scolastico, trasportare la creatura a destra e a manca per farla istruire e divertire, gli sport eventuali…sempre, ovviamente, che tutto fosse andato bene…Se malauguratamente la creatura fosse nata in qualche modo malata si sarebbe aperto tutto un altro e più tragico scenario…
Non capisco chi sceglie di fare figli se può evitarlo.
Mia madre, nemmeno lei non voleva figli, forse sarà una tara di famiglia, ma poi mi tenne molto bene e insieme ci divertimmo pure. Posso dire, ora che non c’è più, che ci aiutammo a vicenda…
In definìtiva era finito tutto bene, ovviamente con alcuni alti e bassi.

Molti fanno figli per non sentirsi soli, per avere un aiuto futuro, creare una famiglia e magari un clan, una tribù e una nazione che abbia un futuro. La creazione ha a che fare con il futuro, questo non lo avevo capito. Ci penso ora che il futuro mi si accorcia…

Bisogna sacrificare il presente per ipotecare il futuro, peccato però che spesso il futuro delle famiglie non sia in sintonia col futuro delle nazioni, dove possono verificarsi guerre, ingiustizie e carestie, ma anche vittorie e ricchezze per alcuni.
Si può dire che il futuro, quando c’è, è incerto.
Ma anche che “chi non risica non rosica”
e Ride bene chi ride ultimo
oppure “ qui c’è poco da ridere “

Pubblicato da Luisa Sax

poeta comica femminista, writer, slammer, ex squatter, punk musician, videomaker, ironic person, ama giocare con le parole e con le immagini

4 pensieri riguardo “rido di rado

      1. Mi fa piacere, anch’io con mio padre ho passato dei bei momenti nonostante certe sue fragilità dovute anche ai tempi in cui ha vissuto la sua generazione ( guerra e prigionia in Africa per 5 anni) ma era onesto e buono e ciò ha fatto la differenza

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